Arte e Collezionismo
Sherif El Sebaie è stato Consulente Scientifico in fase di allestimento museale della Galleria dei Paesi Islamici dell’Asia del Museo di Arte Orientale di Torino e Coordinatore della delegazione accademica recatasi in Turchia per approfondire le possibilità di realizzazione di una mostra di Arte Ottomana in Italia.
Nel 2015 è stato scelto dall’Università della Virginia – su 125 candidati internazionali – come uno dei 10 Fellows del Simposio Internazionale di Arte Islamica Hamad Bin Khalifa (Doha, Qatar), l’appuntamento più prestigioso per gli studiosi che si occupano di Arte e Cultura islamica voluto dall’Emiro Padre del Qatar.
Dal 2020, è membro della World Society on the Study, Preservation and Popularization of the Cultural Heritage of Uzbekistan. Nel corso del VI Congresso Internazionale della Society tenutosi a Samarcanda, dove è stato presentato il volume dedicato all’eredità uzbeka nelle collezioni italiane a cui ha contribuito con due capitoli, ha anche vinto il premio indetto dalla Society per il reportage fotografico artistico più creativo.
Nel 2023-24, ha ricoperto l’incarico di Coordinatore Organizzativo e Supervisore Logistico dei Conservation Science Workshop, tenuti ad AlUla, in Arabia Saudita, per conto della Royal Commission for AlUla dal Centro Conservazione e Restauro della Venaria Reale.
Sherif El Sebaie è l’ideatore del Corso extracurriculare di Lingua Araba, Civiltà e Arti dell’Islam presso il Politecnico di Torino, che ha anticipato di diversi anni la National Security Language Initiative indetta dal Dipartimento di Stato USA.
E’ particolarmente attivo nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale egiziano del 19esimo e 20esimo secolo disperso all’estero, con interessi che spaziano dall’Egittomania all’Orientalismo. A lui vanno ascritti due importanti ritrovamenti sul mercato antiquario: una salsiera appartenuta al Principe Yussef Kamal e il prototipo della base – creduta perduta – del centrotavola del servizio in stile egittizzante commissionato dal Vice Re d’Egitto, Ismail Pascià, alla manifattura Richard Ginori.